Medicina Erboristeria Agrifoglio Ilex aquifolium L..
Guida medica parte 1^ parte 2^ MEDICINA - ERBORISTERIA - AGRIFOGLIO (Ilex aquifolium L.)Arbusto o albero sempreverde della famiglia delle Aquifoliaceae, comune in Europa e nell'Asia occidentale; in Italia si trova dal piano alla zona montana, nei boschi. È specie molto coltivata nei parchi e nei giardini come pianta ornamentale, anche nelle varietà a foglie screziate di bianco, ottenute per innesto. GENERALITÀ La pianta di agrifoglio, che può raggiungere in altezza anche i 10 m, ha foglie coriacee spinose di due tipi: quelle basali o delle piante giovani hanno un margine ondulato e spinoso, quelle della parte superiore della pianta (parte a fiore) sono intere o quasi, con solo una spina apicale. I fiori sono raccolti in infiorescenze fascicolari, all'ascella delle foglie superiori. Hanno petali bianchi o appena sfumati di rosa. Il frutto è una drupa di color rosso, sferica, che contiene 4 semi. La pianta di agrifoglio viene utilizzata (rami recisi) come ornamento in periodo natalizio, insieme al rusco o pungitopo. IMPIEGO TERAPEUTICO Non è certo che l'agrifoglio venisse utilizzato per scopi terapeutici nell'antichità. Le indicazioni che si ritrovano non permettono di identificare la specie inequivocabilmente. Nel Medioevo si conosceva la pianta ma non ne vennero descritte le proprietà terapeutiche. Più tardi si descrisse l'impiego terapeutico della sola radice per i dolori articolari, i reumatismi e i dolori dell'artrite. Dopo Paracelso si cominciò a utilizzare le foglie per gli stessi mali, e anche per il catarro cronico dei bronchitici e la pleurasia. Più tardi ancora le foglie di agrifoglio vennero utilizzate nelle febbri intermittenti e come febbrifugo in generale. Le foglie di agrifoglio contengono ilicina, tannini e pectine, con proprietà diuretiche, lassative e toniche ma anche e soprattutto febbrifughe. Le bacche hanno proprietà emetiche e purgative drastiche. Oggi è essenzialmente utilizzato come febbrifugo, anche in sostituzione dei derivati della corteccia di china contro la malaria. In quest'ultimo caso però l'agrifoglio non trova più largo impiego, essendo la malaria completamente o quasi scomparsa, almeno nel nostro Paese. Esternamente si utilizzano le foglie fresche pelate per combattere le infiammazioni cutanee e gli edemi, come risolutivo. PREPARAZIONI - Uso interno: si utilizzano il decotto, l'infuso e la tintura. Il decotto si prepara con 30-60 g di foglie fresche o la metà di foglie secche per litro d'acqua. Si lascia bollire per mezz'ora, quindi si lascia raffreddare a temperatura ambiente. Si bevono 2-3 tazze al giorno contro la febbre e i reumatismi. L'infuso si prepara con le stesse quantità di foglie fresche o secche. Si lascia a macero in acqua bollente per 10 minuti, si beve a tazze 2-3 volte al giorno. La tintura alcoolica si prepara con 200 g di foglie secche per litro di alcool a 70°. Si lascia a macero per una settimana. Si somministrano 20-30 gocce due-tre volte al giorno. Si può preparare anche una tintura vinosa con 30-40 g di foglie fresche per litro di vino bianco. Si prende a bicchierini: 2 al giorno nei reumatismi acuti. - Uso esterno: si utilizza il decotto di foglie secche triturate, in quantità di 250 g per litro di acqua. Si usa questo decotto per lavaggi febbrifughi. Per uso interno si può utilizzare la corteccia, che manifesta proprietà febbrifughe anche più energiche delle foglie. Con la corteccia si prepara un decotto utilizzando 30 g di corteccia finemente tritata per litro d'acqua. Si lascia bollire per mezz'ora. Si filtra. Si beve alla dose di 2-3 tazzine per giorno. Altra preparazione della corteccia è la tintura vinosa, fatta con 50 g di corteccia di agrifoglio per litro di vino rosso. Se ne prendono due bicchierini al giorno. RACCOLTA E CONSERVAZIONE La corteccia si può raccogliere tutto l'anno; va staccata dai rami vecchi con un coltello. Per non recare danno alla pianta, si staccano i rami inferiori, lasciando la chioma superiore, oppure in caso di piante a cespuglio si eliminano tutte le ramificazioni che partono dal basso, lasciando quella più vigorosa e diritta. La corteccia si essicca al sole; si conserva in sacchetti di tela o di carta. Le foglie si raccolgono in primavera, aprile-maggio, prima che inizi la fioritura. Non si devono staccare le foglie giovani appena formate, perché solo le foglie vecchie di un anno contengono al massimo grado i principi attivi. Le foglie vanno seccate all'ombra in locale ben aerato, disponendole in sottile strato su un graticciato o su un largo setaccio. Si conservano in sacchetti di tela o di carta, mai di plastica. Vanno rinnovate ogni anno, mentre ogni due si rinnova la corteccia. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. 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